Centrare i propri obiettivi, tra pianificazione e benessere mentale
Intervista a Giusi Valentini, coach e imprenditrice digitale.
Ci siamo passati tutti: dopo aver dedicato i primi giorni di un nuovo anno a definire con precisione una serie di buoni propositi, ci siamo scontrati presto o tardi con il fatto che non saremmo riusciti a perseguirli. Ma perché ci succede questo? Lo abbiamo chiesto a Giusi Valentini, la prima ospite del calendario eventi 2023 di Phyd. Coach, giornalista, esperta di mindfulness, Giusi da tempo propone contenuti e attività pensati per aiutare le persone a (ri)trovare il giusto rapporto con se stessi.
Giusi, come mai all’inizio dell’anno ce la mettiamo tutta dandoci obiettivi e traguardi e poi, spesso dopo pochi mesi, disperdiamo tutto questo sano entusiasmo?
Spesso questo capita perché ci diamo troppi obiettivi, da raggiungere simultaneamente. E perché riflettiamo un po’ troppo poco sul tema della pianificazione.
Puoi spiegarti meglio?
Dovremmo darci un singolo obiettivo, e definire con precisione come poterlo conseguire, trasformandolo magari in una routine quotidiana. Una volta metabolizzata questa soddisfazione, possiamo passare a un secondo obiettivo. Sempre ricordando però di pianificare le azioni per intraprenderlo.
Ci faresti un esempio concreto?
Il suggerimento che do a tutti è di fermarsi, prendere carta e penna e scrivere come, passo dopo passo, intendiamo arrivare là dove vogliamo andare. Per esempio, ipotizziamo che io voglia cambiare lavoro: quale lavoro voglio fare? Il mio cv è aggiornato? Il mio profilo LinkedIn è coerente ed efficace? Ho dei contatti nel mio network che mi possono aiutare? Farsi tante domande è fondamentale; le risposte ci aiuteranno a tracciare un vero piano d’azione.
In tutto questo, quale è il ruolo della salute e del benessere mentale?
È decisivo: parte tutto da lì. Se non stiamo bene, nel senso più profondo e vero del termine, difficilmente potremo cambiare come vorremo la nostra vita.
Nel corso del 2022 si è parlato tantissimo di benessere mentale. Cosa ne pensi? Secondo te è una “moda” o si tratta invece di un tassello verso una nuova consapevolezza collettiva?
Spero davvero che si tratti un cambiamento strutturale e culturale. Per troppo tempo parlare del nostro benessere psicologico è stato un tabu. Sogno un mondo nel quale vedere qualcuno seduto su una panchina con gli occhi chiusi impegnato in una meditazione non desti più alcuna sorpresa o curiosità. E lo stesso spero che possa presto valere per lo yoga o il tai-chi. Confido che siamo sulla buona strada.
È interessante notare come anche le generazioni più giovani stiano sviluppando una sensibilità verso questo tema.
La Gen Z è sopraffatta da stimoli e input provenienti dai social e non è semplice trovare un equilibrio. Vivono una stagione dell’esistenza che li spinge a fare tutto senza però magari sapere con precisione chi davvero vorrebbero essere. È un tema molto delicato.
Che suggerimenti ti senti di dare?
In primo luogo, suggerisco un po’ di digital detox. Ma non tanto inteso come sconnessione drastica dall’universo digitale. Piuttosto, suggerisco a tutti di scegliere con cura quali profili seguire, di interrogarsi su quali persone realmente ci ispirano e ci aiutano a stare meglio. E poi, invito tutti a dire “basta” al confronto con gli altri. Ognuno di noi unico e irripetibile. Viviamo fino in fondo la nostra vita, consapevoli di questa nostra unicità, che rende tutti noi assolutamente speciali!
Per rivedere l’evento “New year planning tips & meditation” con Giusi Valentini, clicca qui.
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