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Scongiurare il resenteeism, un trend negativo per aziende e lavoratori

 

Un fenomeno relativamente nuovo sta emergendo con crescente preoccupazione nel mondo del lavoro: il resenteeism, traducibile in italiano con la formula “lavorare con risentimento”. Il termine descrive una situazione in cui i dipendenti, pur sentendosi demotivati, frustrati e risentiti, continuano a presentarsi al lavoro. A differenza del presenteeism, dove i lavoratori sono fisicamente presenti ma mentalmente assenti, il resenteeism implica una componente emotiva negativa, che può avere effetti deleteri sia per i singoli dipendenti che per l’organizzazione nel suo complesso. Si tratta di una tendenza che ha iniziato a crescere sempre di più negli ultimi mesi con migliaia di testimonianze su TikTok. Il fenomeno è in linea con le ultime rilevazioni sulla soddisfazione dei lavoratori della generazione Z: un recente sondaggio CNBC|SurveyMonkey Workforce, ad esempio, mostra che sono i meno entusiasti del loro ruolo, con oltre la metà degli intervistati che ammette di “tirare avanti” sul posto di lavoro. 

Attenzione all’insoddisfazione

Il resenteeism nasce da una combinazione di fattori. Uno dei principali è la mancanza di riconoscimento e apprezzamento. Quando i dipendenti sentono che il loro lavoro non è valorizzato o che i loro sforzi passano inosservati, il risentimento cresce. Inoltre, una leadership inadeguata può contribuire significativamente a questo fenomeno. Manager autoritari o indifferenti, che non ascoltano le preoccupazioni dei propri dipendenti, possono creare un ambiente di lavoro tossico. Un altro fattore determinante è la mancanza di opportunità di crescita e sviluppo professionale. Quando i dipendenti percepiscono di non avere prospettive di carriera o possibilità di avanzamento, il loro entusiasmo e la loro motivazione ne risentono. Anche il carico di lavoro eccessivo e la mancanza di equilibrio tra vita professionale e privata possono contribuire al resenteeism, portando i lavoratori a sentirsi intrappolati e frustrati.

 

Un male per tutti

Le conseguenze del resenteeism sono molteplici e dannose. Per i dipendenti, questo stato emotivo negativo può portare a una diminuzione del benessere psicologico, aumentando i livelli di stress e ansia. A lungo termine, può anche condurre a problemi di salute fisica, come l’ipertensione e altre malattie legate allo stress. Per le organizzazioni, il resenteeism rappresenta una minaccia significativa alla produttività e all’efficienza. I dipendenti risentiti tendono a essere meno coinvolti e meno propensi a impegnarsi nei loro compiti. Questo può tradursi in una diminuzione della qualità del lavoro, errori più frequenti e un aumento del turnover del personale. Inoltre, un ambiente di lavoro caratterizzato dal resenteeism può demoralizzare anche i dipendenti più motivati, creando un circolo vizioso difficile da interrompere.

 

Comunicazione, benessere e positività

Una delle prime misure per affrontare questa tendenza è migliorare la comunicazione interna. I manager devono essere addestrati a riconoscere i segnali di malcontento e a intervenire tempestivamente. Creare un ambiente dove i dipendenti si sentono ascoltati e apprezzati può fare una grande differenza. Investire nel benessere dei dipendenti è un altro passo cruciale. Programmi di supporto psicologico, orari di lavoro flessibili e iniziative per migliorare l’equilibrio tra vita lavorativa e privata possono contribuire a ridurre il risentimento. Inoltre, offrire opportunità di sviluppo professionale e percorsi di carriera chiari può aiutare i dipendenti a vedere un futuro nella loro azienda. La cultura aziendale, poi, gioca un ruolo fondamentale. Promuovere un ambiente di lavoro positivo, dove la collaborazione e il rispetto reciproco sono valori centrali, può prevenire la nascita del resenteeism. Le aziende dovrebbero anche celebrare i successi e riconoscere i contributi dei dipendenti, creando un senso di appartenenza e motivazione. Il resenteeism è un fenomeno insidioso, riconoscerlo e affrontarlo con strategie mirate è essenziale per creare un ambiente di lavoro sano e produttivo. Investire nel benessere e nella soddisfazione dei dipendenti non è solo una questione etica, ma anche un elemento chiave per il successo a lungo termine di qualsiasi azienda.

 

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