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Le competenze sostenibili sempre più centrali nel mondo del lavoro

Con l’impegno globale verso gli obiettivi climatici, si prevede una crescita significativa dei “green jobs”, accompagnata da una crescente domanda di competenze tecnico-analitiche e comunicative. Nella sua analisi, la dottoressa Anna Puccio, managing director di B Lab, sottolinea come le aziende B Corp rappresentino un esempio concreto di come le competenze sostenibili possano trasformare il business e offrire nuove opportunità lavorative. Le industrie più attive in questo campo includono chimica, utilities, logistica e turismo, con una forte richiesta di profili STEM e manageriali. Per chi è interessato a una carriera in sostenibilità, Puccio consiglia una solida formazione in strategia aziendale, unita alla consapevolezza di voler essere parte di un cambiamento sistemico positivo.

 

 

Quali opportunità lavorative apre il settore della sostenibilità? Dal suo osservatorio privilegiato, come crede evolverà il mercato del lavoro in questo settore? 

Secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, l’impegno dell’Unione Europea verso gli obiettivi climatici potrebbe generare, entro il 2030, un aumento di posti di lavoro nel settore dell’eco-sostenibilità stimato in oltre 24 milioni di nuovi impieghi. Inoltre, a livello globale, il 94% dei datori di lavoro riconosce di non avere i professionisti necessari per raggiungere i propri obiettivi ESG. Le opportunità lavorative nel settore nei prossimi anni saranno pertanto sempre più numerose e differenti. 

 

Quali sono le competenze più richieste nel settore della sostenibilità oggi? 

In generale, per i cosiddetti “green jobs” si richiede la capacità di coniugare conoscenze tecnico-analitiche e trasversali per affrontare le sfide ambientali, sociali ed economiche delle varie aziende. Alle conoscenze tecniche specifiche, infatti, si uniscono competenze più analitiche e di valutazione, oltre che normative. Fondamentale, per le sfide del futuro, sono, infine, le competenze comunicative, che giocheranno un ruolo sempre più cruciale nel settore. 

 

Che ruolo può giocare la community delle B Corp nel promuovere l’importanza di sviluppare competenze funzionali all’ambito della sostenibilità? 

Le B Corp in questo senso possono essere considerate dei casi studio aziendali, essendo imprese che si sono misurate con gli alti standard di B Lab. In questo percorso di verifica, confronto e miglioramento delle proprie performance che è il B Impact Assessment, le competenze dei dipendenti sono essenziali. È spesso la scelta illuminata del Funder, del CEO o dell’Amministratore Delegato a voler intraprendere il percorso della certificazione, ma è solo grazie alle competenze specifiche e funzionali dei dipendenti che questo obiettivo si realizza. 

 

Quali tipi di aziende o settori industriali offrono maggiori opportunità di lavoro in ambito sostenibile? 

Oltre alle industrie chimiche e farmaceutiche spiccano le public utilities – ovvero le aziende che forniscono energia, gas, acqua e servizi ambientali. Ma anche il settore del turismo, alloggio e ristorazione e dei trasporti e logistica, oltre alla consulenza e ai servizi di supporto alle imprese. 

 

Come si è evoluta la domanda di professionisti della sostenibilità negli ultimi cinque anni?

Secondo una recente ricerca condotta da LinkedIn, la richiesta di nuovi profili professionali in ambito ESG è aumentata del 38,5% negli ultimi anni. Si ricercano, in particolare, numerosi professionisti in campo STEM e figure dotate di competenze manageriali per organizzare i processi produttivi. 

 

Può farci degli esempi di professioni legate alla sostenibilità oggi maggiormente ricercate? E in futuro? 

Come dicevo, secondo alcune recenti survey, i green jobs, in ambito aziendale riguardano in modo particolare le aree di progettazione e sviluppo, logistica e marketing e comunicazione. 

 

Come può un neolaureato iniziare una carriera nel settore della sostenibilità? Quali certificazioni o qualifiche aggiuntive sono particolarmente utili per avanzare in questo campo?

Il primo (e forse più importante) step per intraprendere una carriera nel settore della sostenibilità è la convinzione intrinseca di voler essere motori di un cambiamento sistemico, che coinvolga persone, organizzazioni e il Pianeta. A livello pratico, poi, sono sempre più le Università italiane ed internazionali che offrono ai giovani percorsi di formazione, Master, corsi specializzanti e tirocini curriculari ed extracurriculari che mettono i giovani talenti in contatto con le aziende più sensibili a queste tematiche. 

 

Avete rilevato se la certificazione B Corp impatta positivamente sulla creazione di opportunità lavorative? 

Assolutamente sì. Le Certified B Corp sono aziende virtuose, guidate dalla consapevolezza che guardare al profitto e al beneficio comune insieme possa renderle più competitive e performanti. Questo, a sua volta, ha un impatto positivo sull’attrazione e la retention di giovani talenti, sempre più sensibili a questi valori. 

 

Quali consigli darebbe a qualcuno che vuole fare una transizione di carriera verso il settore della sostenibilità? 

La sostenibilità non è a mio parere un settore ma un approccio strategico aziendale. Partendo da questo presupposto, la formazione propedeutica è quella della strategia d’impresa con l’approfondimento dei concetti di Purpose, Mission, Strategic Vision, ecc. L’impatto positivo di una carriera in sostenibilità si massimizza tenendo costantemente presente l’obiettivo del proprio lavoro in ambito strategico.

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