Bulli d’ufficio
C’è il collega violento alle prese con gli scatti di rabbia, quello che invece attua una strategia più sottile, fatta di tacite suggestioni e comportamenti scorretti, oppure quello che mette alla berlina gli altri per difetti presunti. La violenza tra colleghi di lavoro, scrive Repubblica, è un fenomeno molto meno indagato rispetto al “classico” mobbing, cioè quelle violenze fisiche e psicologiche perpetrate dal datore di lavoro o da un superiore nei confronti dei dipendenti o dei sottoposti. Eppure, spiega oggi la giurisprudenza, mobbing orizzontale e bullismo sul posto di lavoro sono fenomeni tutt’altro che trascurabili.
La ricerca
A spiegarlo è un sondaggio realizzato proprio per il quotidiano da Aidp, l’Associazione dei direttori del personale, dal quale emerge come il fenomeno del mobbing orizzontale coinvolga il 30% delle imprese, e per il 43% dei manager intervistati si tratta di episodi piuttosto frequenti. Tra le vittime, aggiunge la survey, ci sono soprattutto le donne e i giovani. Il risultato di questa ricerca è comunque in linea con altre indagini sul tema, come l’ultima del Workplace Bullying Institute, un centro di ricerca che negli Stati Uniti da oltre 20 anni esamina il fenomeno del bullismo sul lavoro: il 30% dei lavoratori dichiara di aver vissuto sulla propria pelle comportamenti aggressivi da parte dei colleghi.
Benessere sul lavoro
La tipologia più diffusa di mobbing orizzontale, secondo l’indagine Aidp condotta su 600 manager, è fatta di pettegolezzi e voci di corridoio volte a screditare un collega o indebolirlo se concorrente per una promozione: casi di questo tipo coinvolgono per esempio oltre il 50% dei partecipanti. Ci sono poi l’esclusione e il boicottaggio, la svalutazione delle opinioni davanti ai superiori o l’invasione della privacy. In assenza di una legge il fenomeno cresce, anche se i tribunali hanno costituito una sorta di codice del mobbing, compreso quello orizzontale, che amplia le responsabilità del datore di lavoro in tema di prevenzione. Un tema sempre più rilevante, oggi che si parla molto di benessere sul lavoro come uno dei fattori più attrattivi per le aziende alla ricerca di talenti (Bloomberg).
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